Quasi tutti presso città medie e grandi, con produzione mix di energia elettrica e teleriscaldamento.
E la Valbormida che cosa c’entra?
La Regione ha deciso di dotarsi di un termovalorizzatore, come dichiarato dal Presidente Toti. In realtà di costruirne uno a Genova se ne parla da molti anni senza alcun risultato: sembra proprio che a Genova non si possa fare. E anche altrove non pare facile: a Vado Ligure la Sindaca Giuliano plaude alla decisione di toti ma esclude di accogliere l’impianto: “Sono totalmente d’accordo, ma non si farà nel mio giardino”.
Si cerca quindi un’area centrale ligure, meglio se non costiera, meglio se già ambientalmente compromessa e meglio ancora se non troppo popolosa.
Pochi abitanti = pochi elettori = meno grane.
Ecco cosa c’entra la Valbormida: è forse il territorio prediletto dai promotori, più per ragioni politico-sociali che per buone ragioni tecnico-economiche.

I residenti valbormidesi devono sapere che il progetto ha robusti e diffusi promotori ed è più avanzato di quanto si creda. Qualunque cosa ne pensino sarebbe bene pensarci da subito. Tanto per non lasciare che ancora una volta una decisione di grande impatto territoriale passi alta sulle loro teste, lasciando in zona solo poche briciole compensative a pagare il disturbo.
Inceneritore o termovalizzatore verde? Magari nelle aree di Italiana Coke una volta finita l’era del carbone come alcuni imprenditori valbormidesi del settore ci hanno prefigurato come un’ipotesi appetibile per chi fa business.
Parliamone prima che sia troppo tardi
I fondi del Pnrr per le grandi infrastrutture e la digitalizzazione legati alle politiche di sviluppo green ecocompatibile e al superamento della concezione di energie da fonti fossili, se non in caso di emergenza mondiale come la guerra in Ucraina, sono l’occasione per aprire un dibattito trasparente, onesto e corretto con la popolazione, non all’interno di stanze chiuse, dove la linea di demarcazione tra interesse pubblico e privato che per noi deve essere tenuta assolutamente distinta, evitando ardite sovrapposizioni.
Dopo i grandi insediamenti inquinanti causati dalla chimica pesante che, ancora oggi, danneggiano la Valbormida e in generale Cairo in particolare in termini di salute, crediamo che si debba iniziare a pensare al futuro insieme, in modo trasparente e costruttivo.
Crediamo che lo sviluppo di Cairo non debba sempre e solo puntare al trattamento dei rifiuti.
In caso di progetto di pubblica utilità legato a questo settore, ci impegniamo a sollecitare tramite convenzioni con l’azienda, forme di rappresentanza in comitati di gestione e CDA a tutela dell’interesse pubblico